Dal 27 luglio è attivo il nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni, che permette agli utenti di opporsi all’utilizzo, per fini pubblicitari (cd. telemarketing), dei numeri di telefono di cui si è intestatari, inclusi i cellulari.
Grazie a questo servizio sarà possibile bloccare il trattamento dei propri dati personali presenti negli elenchi telefonici pubblici da parte degli operatori che ne hanno accesso.
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Al Registro delle Opposizioni ci si iscrive gratuitamente in quattro modi:
Le chiamate indesiderate diventeranno illegali entro 15 giorni dall’iscrizione del numero al Registro.
Una domanda che l’utente potrebbe porsi riguarda la durata dell’iscrizione al Registro delle Opposizioni.
Sottolineiamo come essa sia valida a tempo indeterminato (non ha dunque scadenza) e che la cancellazione dal registro è ammessa in qualsiasi momento.
Con l’iscrizione al Registro l’utente si vedrà azzerare tutti i consensi all’utilizzo dei propri dati personali espressi in passato. Questo dovrebbe garantire una certa tutela da nuove telefonate non desiderate.
Tuttavia, non sarà una soluzione definitiva.
Appena si presterà di nuovo il consenso all’utilizzo dei propri dati a fini commerciali, le telefonate riprenderanno. A quel punto sarà necessario iscriversi nuovamente al registro, cosa che, in ogni caso, si può fare quante volte si vuole.
Un rischio possibile è che l’iscrizione al Registro possa servire a poco e che le telefonate indesiderate continuino anche dopo.
Per difendersi, quindi, è necessario presentare una segnalazione o un reclamo al Garante per la Protezione dei Dati Personali, che potrà disporre l’immediata cessazione del trattamento considerato illegittimo e multare il titolare.
Anche qui, non sarà facile: la ragione del numero elevato di telefonate moleste è che le aziende possono chiamare qualsiasi numero se hanno raccolto il consenso dall’utente. La regola numero uno, pertanto, resta quella di tutelare i propri dati e mettere un freno ai consensi al loro utilizzo, spesso frutto di un gesto fatto velocemente senza pensarci troppo, ma con conseguenze “fastidiose” e difficili da prevedere.
L’operatore di telemarketing che utilizza i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici è tenuto a verificare con il Registro pubblico delle opposizioni le liste dei potenziali contatti.
In caso di violazioni del Registro, si legge nella norma di riferimento, gli operatori rischiano multe molto severe: sono previste sanzioni amministrative fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo.